14 giu 2013

Serata con Ezio Piovanelli

by Davide (41) | 0 commenti | 4242 visite

Serata con Ezio Piovanelli

Ezio Piovanelli
Si avvicina all’arte del Bonsai e del Suiseki con forte motivazione e grande passione.
Dal 1994 segue corsi e dimostrazioni dei più noti ed esperti nell’arte del Suiseki iniziando un percorso di apprendimento che lo ha portato ad una crescita artistica personale.
Nel 1998 incontra Franco Saburri col quale nasce una profonda amicizia; da lui apprende stile e tecnica di esposizione. Assieme discutono ed approfondiscono tematiche del Suiseki giapponese e di come proporlo al pubblico italiano ed europeo.
Concorre in varie manifestazioni ricevendo premi e riconoscimenti (1° premio UBI 2004; 2° premio UBI 2002; 2° premio AIAS 2005; Premio BCI 2005).
Realizza le sue opere con materiali collezionati nel corso del tempo, provenienti da siti esclusivi e non conosciuti di varie regioni d’Italia.
Attualmente vanta una collezione di circa 130 pezzi unici in quanto a qualità*, forma e colore.
Le sue opere appaiono su riviste e cataloghi nazionali ed internazionali.
Istruttore IBS dal 2003.

Nella serata del 31 maggio è stato nostro gradito ospite Ezio Piovanelli, esperto nazionale di suiseki.
Suiseki (in giapponese すいせき o 水石, letteralmente: “pietra lavorata dall’acqua”) è l’arte giapponese di disporre pietre trovate in natura ed aventi un aspetto particolare in una maniera che sia gradevole e in grado di favorire la meditazione. Suiseki si compone delle parole sui (“acqua”) e seki (“pietra”). Con lo stesso termine vengono indicate anche le singole pietre raccolte. I suiseki sono di regola presentati in due modi diversi:

  • la pietra munita di un basamento di legno (dai o daiza);
  • la pietra è posta in una tavoletta o in una ciotola a tenuta stagna di ceramica (suiban) o di bronzo (doban).

Non si tratta di pietre qualsiasi, ma di pietre dotate di notevole forza espressiva, con una particolare forma, colore e struttura. Si distingue tra “pietre paesaggio” (sansui-kei-seki) e “pietre oggetto” (keisho-seki). Le prime riflettono paesaggi come montagne, laghi o fiumi, mentre le pietre oggetto possiedono forme che ricordano animali o sculture.
Le pietre hanno origini naturali e si trovano nei fiumi, nei mari e nelle fosse carsiche. Non devono essere lavorate dall’uomo per assumere una determinata forma.

Ezio ci ha spiegato come il suiseki ha origini ancora più antiche del bonsai, in quanto nasce come elemento di venerazione all’interno delle case cinesi più di 2000 anni fa. L’arte è poi stata acquisita dai giapponesi che ne hanno stilato le regole, basandosi sulle rocce del proprio paese. In realtà in base a queste regole, molti dei suiseki proposti qui in Italia, anche in prestigiose mostre, non dovrebbero nemmeno essere considerati tali. Noi italiani abbiamo adattato queste regole accettando in generale qualunque pietra che possa essere evocativa o semplicemente particolare.

Ecco un po di foto della serata:

Fonti:
Napoli Bonsai Club
Wikipedia

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