26 feb 2016

Laurearsi coi bonsai

by Davide (43) | 1 commenti | 3645 visite

Laurearsi coi bonsai

“Se qualcuno dovesse chiederti,
dove si palesa l’anima del nostro impero insulare, digli:
nel profumo dei fiori di ciliegio selvatico all’ora dello spuntar del sole”

-Motoori Norinaga-

Così comincia lo scritto di Claudia Pozzi, una delle socie più giovani del’ABAN (Circolo bonsai Lecco) e neolaureata con una tesi interamente dedicata al mondo dei bonsai.

Studentessa alla facoltà di scienze agrarie ed alimentari, per la sua Laurea in “Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde”, Claudia ha deciso di riversare la sua passione nella tesi dal titolo “Coltivazione ed interpretazione artistica di alcuni casi studio di bonsai”.

Nel suo percorso, è stata affiancata per il tirocinio da Alfredo Salaccione, membro dell’UBI (Unione Bonsaisti Italiani), istruttore IBS e nostro mentore in varie serate e giornate di workshop del circolo.

Non posso pubblicare le quasi cento pagine della tesi, quindi mi limiterò al riassunto:

RIASSUNTO
I bonsai rappresentano una forma d’arte del verde praticata per scopi prevalentemente estetici, nata e diffusa in Oriente ed ancora poco conosciuta in Europa.
Il presente tirocinio si è svolto presso il laboratorio bonsaistico di Alfredo Salaccione a Santo Stefano Ticino (MI), dal luglio 2013 a giugno 2014, ed ha avuto come scopo l’acquisizione di specifiche competenze nella coltivazione e realizzazione di bonsai.
Ho cominciato l’attività con alcune esperienze visive in diversi ambienti naturali, in particolare sulle Hautes-Alpes in Francia e ain Valtellina, per cogliere i fondamenti dell’arte bonsai che da secoli si basano sull’ispirazione e sulla contemplazione di esemplari vegetali che, sottoposti alle avversità naturali, hanno assunto nel tempo caratteristiche uniche ed irripetibili.
Dopo aver confrontato quanto ho appreso sul campo con le conoscenze teoriche sull’estetica, ho proseguito lo studio con la realizzazione di alcuni progetti di bonsai partendo da materiale vergine.
A seguito di questa fase teorica ed analitica ho iniziato una prima coltivazione di bonsai su piante vergini attraverso una prima impostazione, che si basa sulla scelta del fronte, pieghe drastiche, selezione e compattamento della chioma con l’uso di utensili e filo metallico, partendo sempre da un progetto modello.
In particolare, ho realizzato delle prime impostazioni su Ulmus campestris, Larix decidua e Pinus sylvestris, utilizzando tecniche diverse in relazione alle caratteristiche dei singoli generi. Per esempio, sull’olmo ho applicato potature nette e defogliazioni, mentre sui pini ho proceduto con piegature drastiche e creazione di jin.
Durante le ore di tirocinio distribuite nel corso delle stagioni, ho inoltre effettuato diverse attività di coltivazione su pre-bonsai, ma anche su piante sottoposte a questo tipo di coltivazione da tempo.
Nei mesi primaverili mi sono occupata di rinvasi di pini che presentassero ancora il terreno originale e di olmi che presentassero invece già una struttura radicale radiale, impiegando specifici terricci granulari. Ho inoltre effettuato concimazioni, potature primaverili e defogliazioni su olmi e querce, osservando poi la riposta vegetativa a questi ultimi interventi che di norma si manifesta con l’emissione di internodi più corti e foglie di dimensioni ridotte.

Nei mesi estivo/autunnali ho svolto lavorazioni specifiche creative su legno secco di olivi e ginepri, approfondendo il concetto di jin e shari a livello artistico e procedendo con lavori di restyling su bonsai maturi di Pinus sylvestris in preparazione ad una mostra specializzata.

Per finire quindi, buona fortuna per il futuro della nostra Claudia!
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Commenti

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26 feb 2016

Massimo dice:

Bravissima Claudia! Orgoglio del nostro circolo!

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